La liturgia di oggi, festa di tutti i Santi, ci offre lo spunto per poter meditare “quanto Dio, fonte d’Amore, ripone nel cuore dell’uomo e quanto da lui si aspetta, affinché venga realmente chiamato “figlio”!”
Vivere le beatitudini non è un arduo compito per la natura dell’uomo in virtù del fatto che è stato creato ad “immagine e somiglianza di Dio”.
Nella natura dell’uomo alberga lo Spirito Santo e nella misura in cui noi sappiamo accogliere i Suoi doni (Fortezza, Scienza, Sapienza, Intelletto, Consiglio, Pietà e Timor di Dio), saremo capaci di vivere le beatitudini.
Gesù per primo ha vissuto le beatitudini per questo il nostro aderire ad esse ci inserisce nella vita di Cristo, ci unisce a Lui ed a Lui ci conforma.
Vi proponiamo uno stralcio di dialogo tra Gesù e la Sua umile serva Debora. Meditiamo insieme…
“…Io dissi e dico: “Beato colui che saprà essere povero in spirito, distaccato da ciò che è “mondo” e vicino col cuore al Cielo, poiché riuscirà a vederne lo splendore e la Gloria che non perisce!”[1]
Qui dissi e dico: “Beato colui che saprà essere docile nelle difficoltà della vita”, comprendendo che la vittoria vera non sta nell’agitazione, nell’ira, nell’arroganza, nel dominare il cuore dell’altro per essere appagato del proprio volere, o per prevalere e accaparrarsi vani consensi. Beato, sì, poiché la sua mitezza darà accoglienza alla Mia Sapienza ed essa vivrà in lui come un bambino nel grembo materno, e avrà come eredità la terra e quanto in essa ha forma vivente, per glorificare il Padre Mio Celeste di quanto Lui ha voluto creare, rendendoGliela più prima, prima del tempo della disubbidienza[2].
Beato colui che afflitto e disperato spera soltanto nell’aiuto di Dio e pazientemente attenderà che la consolazione sia quella giusta. Vi parlo Io che sono il Crocifisso per Amore e non per forzatura e chi ha patito, può comprendere di voi, anche se è tutto limitatamente limitato alla vostra piccolezza[3]. Dunque questo, divenendo amico di Dio, del Sommo Bene, riceverà pace e consolazione. Parlo a voi, voi che della sofferenza ne ricusate ogni più piccola parte. Iniziate a dire: “Tu, mio Signore e mio Dio, nel giorno dell’angoscia, alzo a Te il mio grido e Tu mi esaudirai!”[4]. Quando i vostri occhi si colmeranno di amare lacrime, guardate a Me con speranza e a Mio Padre, vostro Padre e presto sarete liberati. E parlo di una liberazione definitiva e sempiterna!
Beato colui che avrà più fame e sete della Giustizia Divina che del quotidiano alimento, perché la Giustizia del Padre stesso darà sazietà nel tempo indicato. Giustizia, non come la dà il mondo che termina e non è interamente data, ma immortale e dissetante secondo la vostra pura esigenza[5], dell’anima e non del corpo. Sarà grande e centuplicata ed acquisterà corona di Gloria al pari dei martiri, per coloro i quali rimetteranno ogni loro causa nelle mani di Colui che è Somma Giustizia. Non temete mai il giudizio umano e accusate, se ne siete in grado, diffamatori continui del prossimo, accusate pure, ma protesi verso Colui che è Sapienza e ben conosce per accogliere e per rendervi quello che è veramente vostro[6]. Siate per questo buoni figli, degni di Colui che vi è Padre ed il Padre sa quello che vi abbisogna prima che gemiate.
Dissi e dico: beati coloro che saranno misericordiosi con il loro prossimo, pronti a dare ciò di cui tutti hanno bisogno, ma tre volte beati saranno coloro che con Misericordia si volgeranno ai duri di cuore, ai lontani da Dio, agli inariditi come piante del deserto a causa d’Amore mancato più che un’oasi che si fa miraggio. Beati, sì beati, poiché della stessa Misericordia saranno ricoperti, come balsamo su un corpo d’un morto.
Beato colui che avendo avuto in più, si predisporrà a far godere gli altri. Beato, perché lo sguardo di Dio lo proteggerà nella prova, ve lo ripeto, figlioli di questa società assente e priva di Misericordia, poiché spesso lamentate di mietere frutto di desolazione. Cercate di fare ciò che vi ho detto e qualsiasi peccato sarà bruciato nella Misericordia, fuoco divampante. Usate Misericordia con tutti e specialmente con i vicini e troverete ad attendervi Misericordia.
Beato colui che conserverà il cuore in atrio di purezza: cuore puro in carne pura. Vi accenno a carne pura, ma non desidero che comprendiate che la finalità del Mio parlare sia finalizzata esclusivamente in essa, alla carne. Avere il cuore puro è essere già con Dio. Chi conserva tale purezza non può non essere notato: egli sa vedere ogni cosa sotto una luce diversa, perché è il perdono che gli apre ogni scelta e atteggiamento. Poiché in voi v’è molta confusione in merito, desidero sottolinearvi che, avere il cuore lindo da cattiveria di pensiero e di desiderio, è una conquista che il mite ottiene. Nessuno osi proclamarsi tale dunque, se non ne fa eco la sua stessa vita e non siano altri ad accorgersene. Dio si farà vedere al cuore incorrotto e mostrerà già sulla terra il Suo Volere, senza distanze causate dal peccato.
Così continuai e ancora oggi dico:
Beato colui che, ripieno di pace, opera nella pace e per la pace. Il Padre è Pace e chiunque sarà al servizio di essa, potrà essere chiamato dunque figlio di Dio, del Dio della Pace. (Qui Gesù tace … poi con voce sommessa continua).
Beata la creatura che inghiottirà lacrime di persecuzione a causa della Giustizia, poiché essa sarà testimone nel tribunale della Gloria. Qui, figlia Mia, come un tempo[7], ti ricordo il bel fiore nella sterpaglia che la fa sfigurare e a causa di questo viene soppresso. Ti ho parlato di tribunale per dirti di Regno dei Cieli e come una tal creatura, inchiodata o perseguitata in Nome dell’Altissimo o di ogni bene a Lui ricondotto, non sarà ricoperta di santità odorosa? Comprendi dunque!
Beati voi quando vi disprezzeranno, vi copriranno il volto e il nome di insulti e calunniandovi vi daranno in pasto agli avvoltoi per causa e per amore del Mio Nome, poiché vi dico: dal palo della Mia Croce vi innalzerò talmente che nessuno potrà mai riuscire a comprendere cosa vi accada e perché (siate) pieni di Miei speciali favori. Quando vi accuseranno falsamente, avendo testimoni ripagati da loro monete, non aprite bocca e lasciate che a tempo maturo si apra la Mia e pronunci parola, sì ma definitiva. Lasciatevi dire che fortunati sareste, se foste nel numero di questi, perché il vostro nome sarà grande come in Cielo così in terra. Rimanete forti, rinsaldati da queste parole…”
(Cfr. “Sapienza Rivelata del Dio Vivente” Vol. 3)
[1]Mt 5, 3-12.
[2]Vedi Genesi, 1-3
[3]Piccolezza della possibilità umana.
[4]Sal 86 (85), 7.
[5]Pura sta per vera.
[6]Quello che veramente appartiene a voi che avete mietuto con le vostre accuse che io riprovo e giudicherò.
[7]Precedentemente, in altri Messaggi.