“Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Mentre cenavano… Gesù… si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!»… Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi»” (Gv 13, 1-15).
È la cena dell’addio e dell’Eucaristia, la cena dell’Amore. Gesù l’inizia dicendo: “Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia Passione” (Lc 22,14). Eppure gli Apostoli sono presi da ben altri pensieri: “Sorse anche una discussione, chi di loro poteva essere considerato il più grande” (Lc 22, 24). Gesù li ammonisce: “Chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve… Io sto in mezzo a voi come colui che serve” (Lc 22,26-27). E ne dà subito un esempio pratico: si alza da tavola e lava i piedi agli apostoli. Era il servizio riservato agli schiavi che lavavano i piedi al padrone e ai suoi ospiti.
La tentazione dell’orgoglio, del potere, del dominio sugli altri è sempre in agguato e anche gli apostoli ne fanno l’esperienza: non avevano capito nulla degli insegnamenti del Maestro. Gesù sta per dare la vita per gli altri: ma chi non capisce la lezione dell’umiltà e del servizio, non capisce neppure la lezione della croce. L’orgoglio uccide l’amore. Per questo Pietro si era ribellato all’idea della croce.
“Per i Sinottici Gesù, come culmine del suo amore, si dona in cibo e bevanda nelle specie del pane e del vino, segno del dono della sua vita. Per Giovanni Gesù, come culmine del suo amore, lava i piedi all’umanità, cioè la purifica dal peccato immolando la sua vita per amore” (Cingolani, pag. 21).
Pietro ha profonda stima del Maestro, Lo ama, ma non è entrato ancora nella sua mentalità, per questo non capisce quando gli parla di croce e di morte e quando vuole lavargli i piedi. Gesù vuole mostrare a lui e agli Apostoli che li ama, fino al punto di inginocchiarsi davanti a loro per lavare i loro piedi.
“Non mi laverai mai i piedi!”: è l’atteggiamento dell’orgoglio, dell’autosufficienza.
“Se non ti laverò, non avrai parte con me”: se non ti lasci amare, se non ti lasci lavare, anche la mia morte sarà inutile per te, non avrai la mia salvezza.
Pietro e gli Apostoli erano chiamati a “sedere sul trono, per giudicare le dodici tribù di Israele” (Lc 22,30); questo non doveva essere un dominio, ma un servizio, un dare la vita per i fratelli, come aveva fatto il Maestro: “Se io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi”.
È questa la grande lezione di Gesù: se volete essere miei discepoli, se volete essere i primi del regno, non dovete discutere per sapere chi è più importante, chi ha più potere, ma dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri, cioè dovete essere disposti a servire i fratelli, fino a dare la vita per essi.
Sarò io ad inginocchiarmi spesso davanti a Gesù per farmi lavare da Lui, “non solo i piedi, ma anche le mani e il capo”: cioè per farmi rinnovare totalmente, per liberarmi soprattutto dall’orgoglio e dall’autosufficienza.
“Anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri”:è il comandamento nuovo, è il frutto della fede e dell’amore: è amare, perdonare, servire e riconoscere Gesù nei fratelli. Se non lavo i piedi dei fratelli, impedisco a Gesù di lavare i miei piedi, non faccio parte del suo regno, non posso partecipare degnamente all’Eucaristia.
Pensiero di san Paolo della Croce: “Esercitatevi nella vera carità, sopportandovi a vicenda, compatendovi e aiutandovi gli uni gli altri” (L. IV, 268).
(Cfr “Voi siete Miei amici” – Ed. Ancilla)